Il rapporto 2016 della Fondazione Bertelsmann vede la Penisola 32esima su 41 Paesi per prestazioni di welfare e sviluppo economico. Il sistema di protezione sociale "non copre una larga fascia di popolazione impoverita". Va meglio sul fronte della qualità di democrazia e governance, ma pesano l'eccessiva "personalizzazione della leadership" e la scarsa pianificazione strategica. Insufficiente monitoraggio sull'evasione
Misure insufficienti a sostegno della famiglia, con benefit che “non compensano i costi sostenuti per crescere i figli” e asili nido“disponibili su scala limitata e in modo molto variabile a seconda delle regioni”. Risultato, inevitabilmente, una “limitatapartecipazione delle donne al mercato dellavoro“. E ancora: politiche troppo deboli per affrontare il problema dell’inclusione sociale e della povertà, “particolarmente serio per le famiglie giovani, specialmente nei casi in cui solo degli adulti è occupato”. Pensioni in molti casi “estremamente basse”, nell’ambito di un sistema che rischia di diventareinsostenibileconsiderato “l’elevato tasso didisoccupazione giovanile“. Inoltre, lacorruzione “continua a essere un fattore chiave che mina la qualità della pubblica amministrazione. Ledistorsioni che produce nei servizi pubblici e nell’economia ostacolano lamodernizzazione. Il governo deve fare di più per risolvere questo problema”. E’ il quadro relativo all’Italia delineato dal rapporto 2016 sulle Performance delle politiche e capacità di governance nell’Ocse e nella Ue della Fondazione Bertelsmann, i cui contenuti sono stati anticipati in parte da La Stampa.ù